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National Geographic - Il mistero di Tutankhamon (2005) [DOC.iTALiAN.National.Geographic] Streaming
Documentario National Geographic
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National Geographic - Il mistero di Tutankhamon (2005) [DOC.iTALiAN.National.Geographic] Streaming
Titolo originale: Il mistero di Tutankhamon
Paese di produzione: Stati Uniti; Regno Unito
Anno: 2005
Durata: 45' min.
Genere: Documentario
Produttore: National Geographic
Le analisi del DNA svelano la verità sui genitori del giovane faraone e nuovi indizi sulla sua morte prematura. Le mummie ci turbano e ci affascinano. Ricche di segreti e magia, un tempo erano persone che vivevano e amavano, proprio come noi.
Credo che dovremmo rendere onore a questi antichi defunti e lasciarli riposare in pace. Tuttavia, alcuni segreti riguardanti i faraoni possono essere svelati solo studiandone le mummie. Nel 2005, grazie a una serie di TAC della mummia di Tutankhamon siamo riusciti a dimostrare che il sovrano egizio non morì per un colpo alla testa come credevano in molti. Dai nostri esami è emerso che la parte posteriore del suo cranio era stata forata durante il processo di mummificazione; lo studio dimostra inoltre che Tutankhamon morì ad appena 19 anni, forse poco dopo aver subito la frattura della gamba sinistra. Il personaggio è circondato da misteri che neppure una TAC può risolvere. Ma ora siamo in grado di fare straordinarie rivelazioni sulla sua vita, la sua nascita e la sua morte. Per me la storia di Tutankhamon (oggi chiamato anche “Tut”) è come un dramma di cui si sta ancora scrivendo il finale. Il primo atto ha inizio intorno al 1390 a.C., varie decine d’anni prima della sua nascita, quando sale al trono d’Egitto il grande faraone Amenhotep III. Questo sovrano della XVIII dinastia, il cui impero si estende per 1.900 chilometri, dall’Eufrate, a nord, alla Quarta Cataratta del Nilo, a sud, vanta ricchezze inimmaginabili. Al fianco della potente regina Tiye, Amenhotep III regna per 37 anni onorando le divinità dei suoi avi, primo fra tutti Amon, mentre il popolo prospera e le casse del regno si riempiono grazie ai possedimenti oltreconfine. Se il primo atto parla di tradizione e stabilità, nel secondo si racconta una rivoluzione. Alla morte di Amenhotep III gli succede il suo secondogenito, Amenhotep IV, personaggio singolare e sognatore, che abbandona il culto di Amon e delle altre divinità del pantheon ufficiale per abbracciare quello di un dio unico: l’Aton, ovvero il disco solare. Nel quinto anno del suo regno il sovrano ha già cambiato nome ed è diventato Akhenaton, “colui che è utile all’Aton”. Si erge a dio vivente e lascia Tebe, la capitale religiosa della tradizione, per andare a costruire una grande città di culto 290 chilometri più a nord, in una località oggi chiamata Amarna. Qui vive con la sposa, la grande e bellissima Nefertiti, e con lei assolve il ruolo di sommo sacerdote dell’Aton, assistito dalle sei figlie dilette. La classe sacerdotale devota ad Amon viene privata di ogni potere e ricchezza e l’Aton regna supremo. L’arte di questo periodo è pervasa da un naturalismo nuovo e rivoluzionario: il faraone non si fa ritrarre con un volto idealizzato e un fisico giovane e muscoloso come i suoi predecessori, ma ha un aspetto stranamente effeminato, la pancetta e un viso lungo dalle labbra carnose. La fine del regno di Akhenaton è avvolta nell’incertezza; è una scena recitata a sipario calato. Per un breve periodo il potere è in mano a uno o forse a due sovrani, che regnano insieme ad Akhenaton oppure dopo la sua morte, o entrambe le cose. Come molti altri egittologi, anch’io sono convinto che il primo di questi “re” sia Nefertiti. Il secondo è invece un personaggio misterioso chiamato Smenkhkara, di cui non si sa quasi nulla. Quel che si sa per certo invece è che quando si riapre il sipario al terzo atto, sul trono c’è un bambino di nove anni: Tutankhaton (“l’immagine vivente dell’Aton”). Nei primi due anni di regno, il sovrano e la sua sposa Ankhesenpaaton (figlia di Akhenaton e Nefertiti) lasciano Amarna e tornano a Tebe, dove riaprono i templi, ai quali restituiscono gloria e ricchezza. I reali consorti cambiano nome e diventano Tutankhamon e Ankhesenamon, ripudiano l’eresia di Akhenaton e rinnovano la propria fedeltà al culto di Amon.
[youtubefull]QjNqpbdM8fU[/youtubefull]
Questo video ho dovuto caricarlo sul mio Google Drive dato che, su Youtube mi hanno bloccato fino al 26 novembre!!!
Buona visione.
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