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Profondo rosso (1975) [BluRay.576p.x264.ITA.ENG.AC3.Sub.ITA.ENG.Forced.ITA.ENG] iNTERNAL
Giallo; Thriller; Horror
Moderatori: Founder, legolas, Lilith74, DarkAngel
Regole del forum
Nelle voci che trattano di opere di finzione, come ad esempio un romanzo o un film, è utile riportare la trama, cioè un riassunto degli eventi raccontati, senza scendere troppo nei dettagli. Si ricorda che la trama non è l'unica parte fondamentale della voce e occorre dare spazio anche ad altre sezioni di approfondimento sull'opera come ad esempio un eventuale recensione (la genesi, il suo impatto culturale e così via).
L'obiettivo della trama è quello di aiutare il lettore a comprendere l'importanza degli eventi raccontati nell'opera o delle azioni compiute dai personaggi. Un'opera di finzione non è necessariamente enciclopedica esclusivamente per gli eventi che racconta: oltre a descriverne la trama, se si dispone di fonti da citare, è bene evidenziarne il significato e l'impatto esercitato sulla cultura e sulla società. La cosa vale per le opere di fiction esattamente come per tutti gli altri generi di voci.
Nelle voci che trattano di opere di finzione, come ad esempio un romanzo o un film, è utile riportare la trama, cioè un riassunto degli eventi raccontati, senza scendere troppo nei dettagli. Si ricorda che la trama non è l'unica parte fondamentale della voce e occorre dare spazio anche ad altre sezioni di approfondimento sull'opera come ad esempio un eventuale recensione (la genesi, il suo impatto culturale e così via).
L'obiettivo della trama è quello di aiutare il lettore a comprendere l'importanza degli eventi raccontati nell'opera o delle azioni compiute dai personaggi. Un'opera di finzione non è necessariamente enciclopedica esclusivamente per gli eventi che racconta: oltre a descriverne la trama, se si dispone di fonti da citare, è bene evidenziarne il significato e l'impatto esercitato sulla cultura e sulla società. La cosa vale per le opere di fiction esattamente come per tutti gli altri generi di voci.
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Profondo rosso (1975) [BluRay.576p.x264.ITA.ENG.AC3.Sub.ITA.ENG.Forced.ITA.ENG] iNTERNAL
Titolo originale: Profondo rosso
Paese di produzione: Italia
Anno: 1975
Durata: 127' min.
Genere: Giallo; Thriller; Horror
Regia: Dario Argento
Soggetto: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Sceneggiatura: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Produttore: Salvatore Argento, Angelo Jacono
Produttore esecutivo: Claudio Argento
Casa di produzione: Rizzoli Film, Seda Spettacoli
Fotografia: Luigi Kuveiller
Montaggio: Franco Fraticelli
Effetti speciali: Germano Natali, Carlo Rambaldi
Musiche: Goblin, Giorgio Gaslini
Scenografia: Giuseppe Bassan
Costumi: Elena Mannini
Trucco: Giuliano Laurenti, Giovanni Morosi
David Hemmings: Marc Daly
Daria Nicolodi: Gianna Brezzi
Gabriele Lavia: Carlo
Glauco Mauri: prof. Giordani
Giuliana Calandra: Amanda Righetti
Clara Calamai: Marta, madre di Carlo
Eros Pagni: comm. Calcabrini
Macha Méril: Helga Ulmann
Nicoletta Elmi: Olga Rodi
Piero Mazzinghi: Bardi
Liana Del Balzo: Elvira
Aldo Bonamano: padre di Carlo
Vittorio Fanfoni: assistente dell'ispettore
Dante Fioretti: fotografo della polizia
Geraldine Hooper: Massimo Ricci
Jacopo Mariani: Carlo da bambino
Furio Meniconi: Rodi
Fulvio Mingozzi: agente Mingozzi
Lorenzo Piani: addetto impronte digitali
Salvatore Puntillo: agente della polizia
Piero Vida: agente grasso
Salvatore Baccaro: fruttivendolo
Bruno Di Luia: uomo preoccupato nel bagno
Attilio Dottesio: fioraio
Tom Felleghy: chirurgo
Franco Vaccaro: Pietro Valgoi
Helga Ulmann è una sensitiva tedesca che a Roma, durante un congresso di parapsicologia, afferma di percepire tra il pubblico del teatro l'inquietante presenza di un assassino. A congresso finito, la medium rivela allo psichiatra Giordani di conoscere l'identità dell'assassino; i due però non si accorgono che il serial killer è ancora nel teatro e li sta osservando. Tornata a casa, la sensitiva viene uccisa a sangue freddo con una mannaia da un individuo con impermeabile nero e cappello, che agisce dopo aver sentito una nenia per bambini. Intanto il pianista inglese Marc Daly, che abita nello stesso stabile della Ulmann, assiste involontariamente all'epilogo del delitto insieme all'amico Carlo, un alcolista. Sale subito nell'abitazione della medium e dalla finestra vede allontanarsi furtivamente una figura con un impermeabile nero. Poco dopo arrivano la polizia e una giovane giornalista, Gianna Brezzi, che decide di indagare assieme a lui sul caso. Marc viene tormentato dal ricordo di uno strano quadro all'interno dell'appartamento della vittima, apparentemente rimosso o spostato, ed è convinto che questa sua sensazione abbia un'importanza cruciale per la risoluzione del delitto. In giornata, Marc si reca a casa di Carlo e vi conosce la madre, Marta, un'ex attrice a riposo. Lei lo indirizza a casa di un amico di Carlo, Massimo Ricci, un travestito, dove incontra Carlo. La sera, mentre suona il pianoforte nel proprio appartamento, sente dei rumori: l'assassino è entrato in casa. La stessa nenia infantile che la medium ha sentito prima di morire viene fatta ascoltare anche a Marc. L'uomo chiede aiuto a Gianna al telefono e chiude la porta a chiave. Quando l'intruso se ne va, non prima di aver minacciato di ucciderlo, il pianista si affaccia alla finestra e vede nuovamente la figura con l'impermeabile scuro dileguarsi. Il giorno seguente lo psichiatra Giordani e un collega dichiarano che la nenia infantile, che secondo loro serve all'assassino per ricreare il climax di una certa situazione in cui aveva già ucciso, è collegata alla leggenda di un bambino le cui grida risuonavano in una magione abbandonata, chiamata Villa del bambino urlante, raccontata in un vecchio libro chiamato Fantasmi di oggi e leggende dell'età moderna. Rintracciato il libro, Marc decide di contattare l'autrice, Amanda Righetti; nello stesso pomeriggio però la scrittrice viene assassinata dal killer, che dopo averla colpita la sfigura tenendole la faccia immersa nell'acqua bollente. In punto di morte Amanda scrive sulla parete a specchi, coperta di vapore acqueo, che l'assassino è passato di lì. A causa dell'aria entrata dalla finestra aperta, però, il vapore si asciuga. Il cadavere viene scoperto la sera stessa da Marc, che nota la strana posizione della donna con il dito rivolto verso il muro. Il giorno seguente, Marc fa presente a Giordani della morte di Amanda. Giordani si dirige personalmente a casa di Amanda e capisce il perché della strana posizione della donna. Aprendo l'acqua calda, infatti, legge il nome dell'assassino sugli specchi del bagno di casa nel punto in cui era stato ritrovato il corpo della scrittrice. Nel frattempo, Marc trova la villa del bambino urlante e scopre che è disabitata da molti anni. Rintraccia dunque il custode, Rodi, e si fa prestare le chiavi. Quando entra, scopre che sotto l'intonaco di una parete c'è un affresco raccapricciante che raffigura un bambino con un lungo coltello in mano e un uomo con il petto inondato di sangue con un albero di Natale sullo sfondo. La sera, Giordani tenta di chiamare Marc, cui vuole svelare l'identità del serial killer, ma non lo trova in casa. Mentre sta prendendo un tè entra in camera un pupazzo meccanico. Giordani lo fracassa con un coltello, ma l'assassino sbuca da dietro una tenda e lo colpisce più volte, uccidendolo. Tornato a casa, Daly viene a sapere da Gianna della morte di Giordani: decide così di abbandonare le sue ricerche e di lasciare Roma. Chiede pertanto a Gianna se vuole partire con lui per la Spagna. La giornalista accetta entusiasta e i due si danno appuntamento per la sera stessa. Ma Marc, rivedendo la foto della Villa del bambino urlante, si accorge che una finestra della villa è stata murata. Cerca di contattare Carlo al telefono, ma a rispondergli è solo la madre. Scrive allora un biglietto a Gianna per dirle che sta ritornando nella villa. Vi arriva a notte fonda, e si accerta che esiste una finestra murata e scopre che questa nasconde una stanza a sua volta murata; dall'interno della villa abbatte il muro divisorio ed entra nella stanza segreta. È una camera da pranzo, in un angolo c'è un albero di Natale. Poi, con sua grande sorpresa, trova un corpo mummificato. Subito dopo riceve un colpo sulla testa e sviene. Quando si sveglia vede il volto di Gianna: la giornalista ha letto il biglietto, lo ha raggiunto e lo ha trascinato fuori dalla villa, cui qualcuno ha appiccato il fuoco, distruggendo il cadavere e facendo andare perduti gli indizi. Marc e Gianna, seguendo la pista di un disegno visto a casa di Rodi, identico all'affresco nella villa, raggiungono una scuola, dove Gianna, nel tentativo di chiamare la polizia, viene ferita dal serial killer. Nello stesso momento, Marc scopre il nome del presunto assassino: si tratta proprio dell'amico e collega Carlo, che appare alle sue spalle puntandogli contro la pistola. Messo in fuga dalla polizia prima di poter premere il grilletto, Carlo viene investito e rimane ucciso. La stessa notte Gianna viene portata all'ospedale e riesce a salvarsi. Nel frattempo, Marc si rende conto che Carlo non può essere il killer della Ulmann, perché si trovava con lui nella piazza mentre veniva compiuto il primo delitto. Tornato nell'appartamento della medium, si rende conto che il quadro che lo aveva colpito in precedenza era in realtà uno specchio, e che quando entrò per la prima volta nella casa quello che vide riflesso era il volto del vero assassino, ovvero la madre di Carlo, Marta. Capito l'accaduto Marc sta per uscire, ma voltandosi si trova davanti la stessa Marta. Era stata lei tanti anni prima ad accoltellare il marito, che voleva ricoverarla perché malata di mente, sotto gli occhi atterriti del piccolo Carlo che da allora rimase traumatizzato. La scena era rimasta impressa nella memoria del figlio: infatti l'aveva disegnata durante l'ora di disegno a scuola e sulla parete di casa. La villa era stata la prima abitazione di Carlo e il corpo in decomposizione era quello di suo padre. Da adulto, Carlo aveva sempre cercato di proteggere il crimine della madre eliminando ogni traccia dell'assassinio. Nonostante ciò la madre di Carlo aveva continuato ad uccidere tutti quelli che avevano scoperto la verità e ora, furiosa per la morte del figlio, attenta nuovamente alla vita di Marc. Nella colluttazione che segue Marc, dopo essere stato ferito da Marta con un'accettata, colpisce la donna con un calcio, facendo incastrare la sua collana nelle inferriate dell'ascensore. Marc preme quindi il pulsante che rimanda l'ascensore al piano terra: la donna viene così decapitata.
Apice stilistico e creativo di Dario Argento, segna la linea di confine tra l'iniziale fase thriller e quella più marcatamente horror che sarebbe seguita. E difatti il film è pervaso da elementi di entrambi i generi, che riesce a nobilitare grazie alla vena particolarmente ispirata del regista in quel periodo. L'ottimo cast tiene su una trama non del tutto chiara ma infarcita da alcune tra le trovate più genuinamente spaventose del cinema di suspance moderno. Il film valse ad Argento il titolo di "erede" di Alfred Hitchcock, merito giustificato ma non sempre onorato nelle opere successive. Menzione indispensabile per la colonna sonora dei Goblin, da brivido.
Formato video: 1.024x432
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Lingua: iTALiAN + eNGLISH
Sottotitoli: iTALiAN + eNGLISH + Forzati iTALiAN + eNGLISH
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Generale
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